Coitaliano

La biblioteca virtuale del COI

Archivi per il mese di “novembre, 2011”

Pausa! Un caffè?????

 

Ma quale???

 

Partiamo!

Ciao! Oggi abbiamo parlato di mezzi di trasporto! A voi un esercizio!

Guardate questo video e rispondente alle seguenti domande:

Quali sono i mezzi di trasporto che avete sentito/visto?

Com’è la città di cui si parla? Quali sono le sue caratteristiche???

Qual è il mezzo di trasporto del fututo?

[Possibile esercizio sia per i livelli più bassi – le immagini facilitano l’esercizio – che per quelli più alti – il commento è ricco di riferimenti culturali e di frasi ideomatiche]

Buon lavoro! e come sempre fateci sapere

Italiani che amo

Attività didattica del COI sugli stereotipi degli italiani!

ITALIANO TERRONE CHE AMO attività

 

 

Questione d’accento

Attività didattica per presentare l’uso dell’accento in italiano e parlare di credo, religiosità, fede.

Hai+un+momento+Dio

Oroscopo

25 dicembre- 1 dicembre: trova 10 motivi di gratitudine!

clicca sulla figura per leggere l’oroscopo!

il sogno di un viaggio

Oggi leggiamo ed ascoltiamo un racconto tratto dal testo “Le Mille e una notte”.

LE MILLE E UNA NOTTE

“Le mille e una notte”, dal titolo originale in arabo: alf laila wa laila, è indubbiamente il classico della letteratura orientale più famoso e conosciuto in assoluto. Alcuni personaggi che animano le favole raccontate dalla principessa Shahrazàd fanno parte dell’immaginario di tanti bambini del mondo, come Alì Baba e i quaranta ladroni o Aladino con la sua lampada magica o ancora i viaggi di Sindbad il marinaio.

Il re Shahriyàr deluso ed infuriato per il tradimento della moglie concepisce un odio mortale per l’intero genere femminile. A causa di ciò egli ordina al vizir, che è anche il padre di Shahrazàd, di condurgli una vergine ogni notte: avrebbe passato la notte con lei e la mattina seguente ne avrebbe ordinato l’esecuzione. La strage continua per tre anni finché Shahrazàd bella, saggia e coraggiosa non si offre di passare la notte col re dicendo al padre: “O rimarrò in vita, o sarò il riscatto delle vergini musulmane e la causa della loro liberazione dalle mani del re e dalle tue”.

Shahrazàd, per non essere messa a morte dal vendicativo re, per mille e una notte, tiene desta la curiosità del sovrano con i suoi racconti straordinari, ora incatenati l’uno all’altro come anelli di una collana, ora rinchiusi l’uno nell’altro come in un sistema di scatole cinesi. Quando Shahrazàd smette di raccontare, il re Shahriyàr ormai ha dimenticato per amor suo l’antico odio per le donne; il tempo e la fantasia l’hanno riconciliato con la vita. Shahrazàd ha salvato se stessa e ben più di mille e una fanciulla.

Questa la storia-cornice: una storia di per sé straordinaria, che offre Shahrazàd all’ammirazione di lettori, imitatori, poeti ed artisti. Shahrazàd è diventata per l’occidente la regina-madre di tutte le odalische che hanno popolato da secoli le letterature europee, le gallerie d’arte e i palcoscenici dei balletti.

Per il mondo arabo Shahrazàd è il simbolo della forza dell’intelligenza, del fascino della parola, del potere di seduzione e in questo senso Shahrazàd rappresenta tutt’altro che il modello dell’odalisca sensuale e passiva, caro all’immaginario occidentale. In realtà essa è una donna attiva, abile, astuta, artefice della propria salvezza e di quella delle altre donne, capace di suscitare amore nel sovrano e di conservare vivo in lui questo amore.

Il Racconto: La storia di Sinbad il marinario

Sinbad il marinaio è il personaggio protagonista di una leggendaria storia di origine persiana che narra di un marinaio ai tempi del Califfato Abbàsside e delle sue fantastiche avventure durante i viaggi nell’Africa Orientale e nel sud dell’Asia.

I racconti sono in parte basati sull’esperienza dei navigatori nell’Oceano Indiano, in parte sulla poesia antica (compresa l’Odissea di Omero), in parte sulle collezioni di mirabilia di origine indiana e persiana. Non c’è ancora un’etimologia del nome Sinbad che sia universalmente accettata.

Leggi il racconto!

Ascolta l’audio!

[Fonti: www.liberliber.it; www.arab.it ]

Esercizi sulla famiglia

Ciao! Qui troverete degli esercizi utili per migliorare l’italiano!

Oggi si parla di famiglia! Per gli esercizi clicca qui

La canzone di Marinella: un racconto in musica

LA CANZONE DI MARINELLA – Fabrizio de André

(1964 – De André)
Questa di Marinella è la storia vera che scivolò nel fiume a primavera ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra a una stella
Sola senza il ricordo di un dolore vivevi senza il sogno di un amore ma un re senza corona e senza scorta bussò tre volte un giorno alla tua porta
Bianco come la luna il suo cappello come l’amore rosso il suo mantello tu lo seguisti senza una ragione come un ragazzo segue un aquilone
E c’era il sole e avevi gli occhi belli lui ti baciò le labbra ed i capelli c’era la luna e avevi gli occhi stanchi lui pose la mano sui tuoi fianchi
Furono baci furono sorrisi poi furono soltanto i fiordalisi che videro con gli occhi delle stelle fremere al vento e ai baci la tua pelle
Dicono poi che mentre ritornavi nel fiume chissà come scivolavi e lui che non ti volle creder morta bussò cent’anni ancora alla tua porta
Questa è la tua canzone, Marinella, che sei volata in cielo su una stella e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno , come le rose
e come tutte le più belle cose vivesti solo un giorno come le rose.

 

“La canzone di Marinella” (1964) ha una storia che merita di esser narrata. L’ispirazione pare sia scaturita da una notizia di cronaca: una prostituta sedicenne gettata nella Bormida da un criminale. La crudezza della vicenda è trasfigurata dall’artista in una favola delicata e struggente: nasce, così, il primo brano  suo maturo, dove musica e testo all’unisono delineano i tratti di una malinconica ballata popolare. Incisa dapprima nel ‘64 dall’autore, la canzone passa inosservata. Scorato da questa e da altre delusioni professionali, Fabrizio medita di far ritorno ai propri studi di giurisprudenza: giusto allora, Mina sciorina – nel 1968 – una propria versione del pezzo, che ottiene grande successo. La cantante cremonese propone, allora, al nostro una tournée assieme a lei, ma egli rifiuta: i primi segni della sua, dipoi leggendaria, ritrosia  (che, per curiosa coincidenza, affiorerà anche in Mina negli anni ‘70, portandola al ritiro dalle scene). “La canzone di Marinella” viene ripresa da De André, con varie cose del passato (“La ballata dell’eroe”, “Amore che vieni, amore che vai”, “La ballata del Michè”) e varie nuove (“Il testamento, “Il gorilla”; quest’ultima, da Brassens) in “Volume  III” (1968). Tra le tante interpretazioni seguenti, spicca quella che, proprio in duetto con Mina, egli proporrà nel 1997: si trova nella raccolta “M’innamoravo di tutto”.

La città

Descriviamo la cittàDescriviamo la città e la gente che la popola!

 

 

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